Il Dottorato di ricerca in Studi umanistici transculturali prevede un programma triennale di formazione e ricerca interdisciplinare a forte vocazione internazionale, pensato per coniugare l'alta specializzazione in specifici settori dell'area umanistica e l'esigenza di forti intrecci fra culture e discipline diverse promossa in ambito europeo attraverso i progetti ERC e Horizon, in una prospettiva che superi le separazioni tra cultura umanistica e cultura scientifica. Particolare attenzione sarà dunque data a ricerche volte ad approfondire rapporti, intersezioni e intrecci storico-teorici tra contesti e processi interculturali, arti e scienze, queste ultime intese sia come scienze naturali, sia come scienze umane.
Il corso di dottorato coinvolge i Dipartimenti di Lingue, letterature e culture straniere; Lettere, Filosofia, Comunicazione; Scienze umane e sociali, e si articola in tre ambiti scientifici coerenti con i settori disciplinari e le competenze dei gruppi di lavoro che partecipano alle attività scientifiche e didattiche:
Coerentemente con l'approccio interdisciplinare, il programma didattico che caratterizza il corso sviluppa un percorso di formazione traversale alle discipline e ai tre ambiti del Dottorato, centrato su un tema specifico: Saperi e produzioni interculturali. Questo tema condiviso sarà sviluppato nelle sue diverse potenzialità di dialogo e intreccio e nei suoi aspetti professionalmente rilevanti.
Il percorso di formazione prevede una fase preliminare centrata sulle metodologie, le fonti bibliografiche e i fondamenti di ciascuno dei tre ambiti scientifici. Attività didattiche mirate e seminari introdurranno poi i candidati alla ricerca autonoma nel settore disciplinare di appartenenza, consentendo loro di completare e approfondire la formazione in almeno due ambiti. È inoltre previsto un periodo di ricerca all'estero di almeno sei mesi. Parte integrante di tale percorso sarà l'acquisizione di strumenti informatici propri delle digital humanities. Nell'ottica di favorire le competenze linguistiche dei dottorandi, parte delle attività didattiche e seminariali saranno svolte in una o più lingue dell'Unione Europea. Saranno inoltre previste specifiche attività di formazione linguistica volte al perfezionamento delle abilità nella comunicazione accademica o istituzionale in lingua straniera, scritta e orale. Oltre ai laboratori informatici e multimediali di Ateneo, i dottorandi potranno avvalersi delle strutture logistiche del “Centro Competenza Lingue” e di “Fondazione Alasca (Archivi dell’audiovisivo)”, nonché del "Gruppo di ricerca Arts and Humanities" , del “SeStam Seminario studi tardo-antichi e medievali”, del “CISAM - Studi internazionali sulle avanguardie e sulla modernità” e del “CERLIS - Ricerca sui Linguaggi Specialistici”, che mettono a disposizione dei dottorandi anche i loro patrimoni altamente specializzati.
Il Corso di dottorato intende formare ricercatori ed esperti nelle professioni correlate alla carriera accademica, all'attività di ricerca in enti, istituzioni e fondazioni nazionali e internazionali, alla conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico-documentale, alla gestione e comunicazione digitale dei beni culturali e museali, alla comunicazione scientifica, all'editoria specializzata in ambito letterario, artistico e scientifico e alla progettazione culturale cofinanziata su scala nazionale e internazionale. In questa prospettiva, l'obiettivo del corso è quello di consentire ai dottorandi di completare e approfondire la loro formazione in almeno due ambiti di quelli in cui si articola il progetto formativo, con attività didattiche ad hoc e seminari nettamente distinti dall’offerta formativa di I e II livello erogata dall’Ateneo e finalizzati all’avvio alla ricerca autonoma nel settore scientifico-disciplinare principale in cui si colloca il progetto di ricerca del singolo dottorando. Preliminarmente, durante il primo anno, il Corso offre ai dottorandi sei percorsi didattici comuni per quanto riguarda metodologie, fonti bibliografiche, competenze e conoscenze ritenute fondamentali per i tre ambiti scientifici presenti nel dottorato. La formazione include, in questa fase, anche l’acquisizione di competenze negli strumenti analitici di tipo informatico e in una lingua straniera. Durante il secondo anno, il Corso incentiva prevalentemente l’internazionalizzazione dei percorsi formativi dei dottorandi, attraverso soggiorni all’estero nel contesto di accordi di scambio e/o co-tutela e tramite la partecipazione alle attività di network europei di alta formazione dottorale, come il “PhDnet – Literary and Cultural Studies”. Grazie all’applicazione delle conoscenze e delle metodologie di ricerca acquisite in Italia e all’estero, ciascun dottorando, sotto la guida di un tutor e un co-tutor assegnatogli all’inizio del percorso, è in grado, già durante il secondo e soprattutto lungo il terzo anno, di condurre ricerche in contesti nazionali e internazionali, portando a termine il progetto di tesi nell’alveo di un dialogo transculturale e transdisciplinare di ampio respiro.